La tua tesi alla Sapienza inizia qui

Quando pensi alla tua laurea alla Sapienza Università di Roma, probabilmente ti viene in mente la gioia della discussione finale, l’applauso della commissione e quel cappello da dottore lanciato in aria davanti alla Città Universitaria. Ma prima di arrivare a quel momento magico, c’è una sfida che ogni studente deve affrontare: scrivere la tesi universitaria.

Se sei uno studente della Sapienza, sai bene che questo ateneo — il più grande d’Europa con oltre 100.000 iscritti — ha le sue particolarità. Ogni Dipartimento ha i propri regolamenti, ogni relatore le proprie aspettative, e le biblioteche sparse per Roma possono sembrare un labirinto. Non parliamo poi di Infostud, che per alcuni diventa un incubo ricorrente tra scadenze e modulistica.

Scrivere una tesi alla Sapienza non è solo questione di competenze accademiche. È anche una prova di resilienza, organizzazione e capacità di navigare tra burocrazia universitaria e ricerca scientifica. Molti studenti si sentono sopraffatti dalla mole di lavoro, dal timore di non essere all’altezza delle aspettative del proprio relatore, o semplicemente dalla confusione su da dove iniziare.

💡 Risposta Rapida: Come si scrive una tesi universitaria alla Sapienza Roma?

La guida completa in 7 passi fondamentali:

  1. Scegliere relatore e argomento – Approcciarsi ai docenti con una proposta chiara e realistica
  2. Consultare i regolamenti di Dipartimento – Verificare requisiti specifici su Infostud e siti di facoltà
  3. Pianificare ricerca e bibliografia – Organizzare fonti tramite biblioteche SBA e database digitali
  4. Strutturare capitoli e indice – Creare una scaletta logica e approvata dal relatore
  5. Redigere seguendo le norme di impaginazione Sapienza – Font, margini e frontespizio secondo linee guida ufficiali
  6. Citare fonti correttamente – Applicare lo stile bibliografico richiesto dal Dipartimento
  7. Verificare antiplagio e consegnare – Controllo Turnitin/Compilatio, stampa e upload su Infostud

In questa guida completa e aggiornata al 2025, ti accompagnerò passo dopo passo nel percorso di scrittura della tua tesi alla Sapienza. Dalle prime mosse strategiche con il relatore fino alla consegna finale, passando per tutti gli aspetti pratici che nessuno ti spiega chiaramente: dove trovare i documenti giusti, come gestire le biblioteche digitali, quali sono le vere aspettative dei docenti, e come evitare gli errori più comuni che costano punti preziosi in sede di discussione.

Studente universitario che organizza il lavoro di tesi con calendario, libri e laptop in un ambiente ordinato e professionale
La pianificazione è il primo passo verso una tesi di successo

Non importa se stai per iniziare la tua tesi triennale in Lettere o quella magistrale in Ingegneria: i principi fondamentali restano gli stessi, anche se le specificità cambiano. E sì, parleremo anche di come gli strumenti digitali e l’intelligenza artificiale stanno cambiando il gioco nel 2025, sempre nel rispetto dell’integrità accademica che la Sapienza richiede.

Preparati a trasformare l’ansia della tesi in un progetto gestibile, strutturato e — perché no — persino stimolante. Iniziamo questo viaggio insieme.

Requisiti e regolamenti per scrivere tesi universitaria Sapienza Roma

Cosa sapere prima di iniziare

Prima di buttarti a capofitto nella ricerca bibliografica o di bussare alla porta del professore che hai sempre ammirato, devi fare i compiti a casa. La Sapienza non è un monolite: è un arcipelago di 11 Facoltà e oltre 60 Dipartimenti, ciascuno con le proprie regole del gioco.

La prima distinzione fondamentale riguarda il tipo di tesi. Se stai per completare una laurea triennale, la tua tesi sarà generalmente più breve (40-60 pagine in media) e avrà un carattere prevalentemente compilativo o di analisi critica di fonti esistenti. Alcune facoltà la chiamano “elaborato finale” proprio per distinguerla dalla tesi magistrale.

La tesi magistrale, invece, è un altro campionato. Qui si parla di 80-150 pagine (con variazioni enormi: una tesi in Giurisprudenza può superare le 200, mentre in alcune discipline scientifiche 80 pagine ben fatte sono più che sufficienti). La tesi magistrale richiede originalità, contributo personale, ricerca sul campo o analisi approfondita che aggiunga qualcosa di nuovo alla letteratura esistente.

Dal punto di vista amministrativo, devi considerare i CFU (Crediti Formativi Universitari) associati alla tesi. Tipicamente parliamo di 6-9 CFU per la triennale e 15-30 CFU per la magistrale. Questo si traduce in un impegno temporale che va da 3-4 mesi minimo per la triennale a 6-12 mesi per una magistrale ambiziosa.

“L’errore più comune? Sottovalutare i tempi. Ho visto troppi studenti iniziare la tesi due mesi prima della sessione e finire nel panico totale.”
— Prof.ssa Maria Ferretti, Facoltà di Lettere e Filosofia, Sapienza

Ogni Dipartimento pubblica un regolamento didattico che include le norme specifiche per la tesi. Questi documenti sono disponibili sui siti web dei singoli Dipartimenti e su Infostud, il portale studenti della Sapienza. Ti consiglio di scaricare e stampare il regolamento del tuo corso di laurea: sarà la tua bussola nei momenti di dubbio.

Le scadenze amministrative sono cruciali. La Sapienza organizza tre sessioni di laurea all’anno (tipicamente a luglio, ottobre/novembre e marzo/aprile), ma le scadenze per presentare la domanda di laurea su Infostud cadono circa 2-3 mesi prima. Perderle significa rimandare la laurea alla sessione successiva, con tutte le conseguenze del caso.

Scegliere il relatore e l’argomento giusto

Diciamocelo chiaramente: la scelta del relatore può fare la differenza tra un’esperienza formativa memorabile e sei mesi di inferno accademico. Non tutti i docenti sono uguali come relatori. Alcuni sono presenti, disponibili, ti guidano con feedback costruttivi settimanali. Altri… beh, altri ti vedranno tre volte in tutto e ti restituiranno commenti criptici tre giorni prima della consegna.

Come scegliere saggiamente? Ecco alcune strategie testate sul campo dagli studenti Sapienza:

  • Frequenta i ricevimenti – Prima di chiedere la tesi, vai al ricevimento del docente per conoscerlo. Osserva come interagisce con gli studenti, quanto tempo dedica, se sembra genuinamente interessato.
  • Parla con i tesisti attuali – Cerca su Facebook nei gruppi del tuo corso chi sta già facendo la tesi con quel professore. Un caffè informativo può risparmiarti mesi di frustrazione.
  • Valuta le tue esigenze – Se hai bisogno di molta struttura, evita il docente “libero pensatore” che ti dice “fai come vuoi”. Se ami l’autonomia, evita chi vuole controllare ogni virgola.
  • Considera i tempi – Alcuni docenti hanno liste d’attesa di mesi. Se hai fretta di laurearti, orientati verso professori con meno richieste (spesso i più giovani sono anche i più disponibili).

Per quanto riguarda l’argomento, la regola d’oro è: scegli qualcosa che ti appassiona ma che sia anche fattibile. Una tesi ambiziosa su un tema completamente inesplorato può sembrare affascinante a settembre, ma a marzo — quando sei sommerso da fonti contraddittorie e dati incompleti — potrebbe rivelarsi un incubo.

Un buon argomento di tesi alla Sapienza dovrebbe:

  1. Essere delimitato – Non “la crisi economica europea” ma “l’impatto delle politiche BCE sul debito pubblico italiano 2015-2020”
  2. Avere fonti accessibili – Verifica che esistano libri, articoli, dati disponibili nelle biblioteche Sapienza o online
  3. Collegarsi ai tuoi interessi di carriera – La tesi è un biglietto da visita per futuri datori di lavoro
  4. Rientrare nelle competenze del relatore – Non chiedere a un esperto di diritto penale di seguirti su diritto internazionale

L’approccio migliore? Presenta al potenziale relatore 2-3 idee di tesi già abbozzate, dimostrando che hai riflettuto seriamente. Molto meglio di “Professore, mi piacerebbe fare una tesi con lei. Ha qualche tema da propormi?”

Le norme di Ateneo: formattazione e requisiti tecnici

Parliamo ora della parte che molti sottovalutano fino all’ultimo momento: la formattazione. La Sapienza ha linee guida ufficiali che — anche se con variazioni tra Dipartimenti — stabiliscono alcuni standard comuni per garantire uniformità e professionalità.

Ecco le specifiche tecniche standard per la maggior parte delle tesi Sapienza nel 2025:

📋 Formattazione Standard Tesi Sapienza

  • Font: Times New Roman o Arial, dimensione 12pt per il testo principale
  • Interlinea: 1,5 per il testo principale; singola per note a piè di pagina e bibliografia
  • Margini: 2,5 cm su tutti i lati (alcuni Dipartimenti richiedono 3 cm a sinistra per la rilegatura)
  • Numerazione: Pagine numerate in basso al centro o in alto a destra, escluso il frontespizio
  • Allineamento: Giustificato per il testo principale
  • Capitoli: Ogni capitolo inizia su una nuova pagina
  • Citazioni lunghe: Oltre le 3 righe vanno in blocco separato, rientrato e con font ridotto (10-11pt)

Il frontespizio è il biglietto da visita della tua tesi. Deve includere:

  • Logo ufficiale Sapienza (scaricabile dal sito d’Ateneo)
  • Nome completo della Facoltà e del Dipartimento
  • Corso di Laurea (Triennale/Magistrale) e denominazione esatta
  • Titolo della tesi (e eventuale sottotitolo)
  • Nome del Relatore (e dell’eventuale Correlatore)
  • Nome, cognome e matricola del laureando
  • Anno Accademico

La maggior parte dei Dipartimenti fornisce template ufficiali in formato Word o LaTeX. Cercali sul sito del tuo Dipartimento nella sezione “modulistica” o “tesi di laurea”. Usare il template ufficiale ti farà risparmiare ore di formattazione e ti garantirà di rispettare tutti i requisiti.

Attenzione particolare alla lunghezza. Non esiste una regola universale Sapienza, ma ecco le medie per facoltà:

  • Lettere e Filosofia: 80-120 pagine (magistrale), 50-70 (triennale)
  • Giurisprudenza: 100-200+ pagine (la lunghezza varia enormemente)
  • Ingegneria: 60-100 pagine (più focus su dati e analisi che su prose)
  • Medicina: 80-120 pagine (dipende dal tipo di ricerca)
  • Economia: 70-100 pagine (magistrale), 40-60 (triennale)
  • Psicologia: 80-100 pagine (con sezione metodologica robusta)

Ricorda: la qualità batte sempre la quantità. Una tesi di 80 pagine ben strutturata, con argomentazioni solide e fonti appropriate, vale infinitamente più di 150 pagine di divagazioni e ripetizioni. Come mi disse una volta un membro della commissione: “Se dopo 10 pagine non ho capito dove vuoi arrivare, le altre 90 non salveranno la tua tesi.”

Un ultimo consiglio pratico: controlla i requisiti del tuo Dipartimento almeno 3 mesi prima della consegna. I regolamenti cambiano, vengono aggiornati, e l’ultima cosa che vuoi è scoprire a due settimane dalla deadline che serve un formato specifico che non hai usato.

Come gli studenti Sapienza affrontano la tesi nel 2025

L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla scrittura accademica

Elefante nella stanza: nel 2025, l’intelligenza artificiale è ovunque. ChatGPT, Claude, Gemini e decine di altri strumenti sono diventati compagni quotidiani di milioni di studenti. Anche alla Sapienza — nonostante la tradizione accademica più conservatrice — la questione dell’AI è esplosa in tutta la sua complessità.

Rappresentazione equilibrata dell'uso etico dell'intelligenza artificiale nella scrittura della tesi universitaria
L’AI come strumento di supporto, non come sostituto del pensiero critico

Facciamo chiarezza: utilizzare l’AI per scrivere intere sezioni della tesi è plagio. Punto. La Sapienza, come tutte le università serie, considera il testo generato dall’AI senza elaborazione personale come una violazione dell’integrità accademica, equiparabile al copiare da altre fonti senza citare.

Detto questo, esistono usi legittimi e intelligenti dell’AI che possono effettivamente migliorare il tuo lavoro:

  • Brainstorming e organizzazione delle idee – Usare ChatGPT per esplorare possibili strutture di capitoli o angolazioni di ricerca
  • Revisione grammaticale e stilistica – Tool come Grammarly o LanguageTool per migliorare la forma (non il contenuto)
  • Sintesi di articoli lunghi – Per un primo passaggio di screening della letteratura (poi da verificare leggendo le fonti originali)
  • Traduzione di abstract e fonti straniere – Con DeepL o simili, per comprendere meglio testi in lingue che conosci meno
  • Creazione di schemi e mappe concettuali – Per visualizzare relazioni tra concetti

La posizione ufficiale della Sapienza è stata chiarita in diverse comunicazioni dei Dipartimenti nel 2024: l’AI può essere uno strumento di supporto ma non un autore. Alcuni professori più progressisti accettano che gli studenti dichiarino esplicitamente come hanno usato l’AI (ad esempio: “ChatGPT è stato utilizzato per generare una prima struttura dell’indice, poi completamente rivista e personalizzata”).

“L’AI non sostituisce il pensiero critico, ma può amplificarlo. Il problema non è lo strumento, ma come lo usi: per evitare il lavoro intellettuale o per potenziarlo?”
— Prof. Andrea Monti, Ingegneria Informatica, Sapienza

Il vero rischio? Affidarsi troppo all’AI e perdere la propria voce accademica. I professori esperti riconoscono immediatamente un testo scritto da un’AI: manca di profondità, usa frasi generiche, evita posizioni nette. La tua tesi deve avere la tua impronta, il tuo modo di ragionare, i tuoi collegamenti originali. Nessuna AI può darteli.

Nuovi metodi di ricerca e risorse digitali

La ricerca bibliografica alla Sapienza non è più quella di dieci anni fa. Dimentica l’immagine romantica dello studente che passa settimane tra gli scaffali polverosi della Biblioteca Alessandrina (anche se quella resta un’esperienza formativa insostituibile). Nel 2025, la maggior parte della ricerca accademica avviene online, e la Sapienza offre risorse digitali straordinarie che molti studenti non sfruttano appieno.

Il Sistema Bibliotecario di Ateneo (SBA Sapienza) dà accesso a:

  • Oltre 100.000 riviste accademiche in formato digitale
  • Database specialistici per disciplina (JSTOR, Scopus, Web of Science, PubMed, LexisNexis per giurisprudenza, etc.)
  • E-books accademici da editori universitari internazionali
  • Archivi digitali di tesi precedenti della Sapienza (ottimi per capire standard e approcci)
  • Accesso VPN per utilizzare tutte queste risorse anche da casa
Ricerca accademica moderna che combina metodi tradizionali di biblioteca con strumenti digitali e database online
Il meglio di entrambi i mondi: biblioteca fisica e risorse digitali

Il portale SBA (raggiungibile da sba.uniroma1.it) è il tuo migliore amico. Impara a usare la ricerca avanzata, i filtri per data e tipo di pubblicazione, e le funzioni di esportazione delle citazioni. Molti studenti perdono tempo su Google Scholar quando la biblioteca digitale Sapienza offre accessi più completi e diretti.

Parlando di Google Scholar: resta un ottimo punto di partenza per mappare lo stato dell’arte su un argomento. Il trucco? Usa le funzioni avanzate come:

  1. “Citato da” – Per trovare studi più recenti che hanno citato un articolo fondamentale
  2. “Articoli correlati” – Per espandere la rete di fonti pertinenti
  3. Ricerca per periodo – Limita agli ultimi 5-10 anni per letteratura aggiornata
  4. Alert personalizzati – Ricevi notifiche quando vengono pubblicati nuovi articoli su parole chiave specifiche

Per quanto riguarda l’organizzazione delle fonti, nel 2025 è impensabile non usare un reference manager. I più popolari tra gli studenti Sapienza sono:

🔧 Reference Manager a confronto

  • Zotero – Gratuito, open source, ottima integrazione con Word. Ideale per scienze umane e sociali. Curva di apprendimento medio-bassa.
  • Mendeley – Gratuito, interfaccia intuitiva, buon social network accademico integrato. Ottimo per STEM. Proprietario di Elsevier.
  • EndNote – Professionale, potentissimo, ma costoso. Alcune facoltà Sapienza offrono licenze gratuite agli studenti.
  • Citavi – Molto popolare in Germania e Europa centrale, perfetto per tesi lunghe con centinaia di fonti. Versione base gratuita.

Il mio consiglio? Zotero copre il 90% delle esigenze e ha una community attiva che ha creato plugin utilissimi. Investire 2-3 ore all’inizio per impararlo bene ti farà risparmiare decine di ore di formattazione manuale della bibliografia.

Non sottovalutare nemmeno le risorse open access. Piattaforme come arXiv (per fisica e matematica), bioRxiv (scienze della vita), SSRN (scienze sociali) e il portale italiano OpenAIRE offrono accesso gratuito a migliaia di pre-print e articoli di ricerca. Sono risorse preziose specialmente quando la biblioteca non ha l’accesso a una rivista specifica.

La trasformazione delle sedute di laurea post-pandemia

La pandemia ha cambiato molte cose, e le discussioni di laurea non fanno eccezione. Alla Sapienza, nel 2025, vediamo un modello ibrido che probabilmente resterà: alcune facoltà permettono discussioni completamente in presenza, altre offrono modalità miste con commissari che partecipano da remoto, altre ancora (rare) accettano discussioni interamente online per studenti con specifiche esigenze.

La maggior parte delle discussioni alla Sapienza nel 2025 avviene in presenza, ma con alcune novità tecnologiche:

  • Presentazioni digitali obbligatorie – PowerPoint o Keynote sono ormai lo standard in quasi tutte le facoltà
  • Streaming per familiari – Molti Dipartimenti trasmettono in diretta su piattaforme come Microsoft Teams
  • Registrazioni video – Alcuni studenti possono registrare la propria discussione (previa autorizzazione)
  • QR code nella tesi – Sempre più diffusi per linkare a materiali supplementari online (dataset, video, repository GitHub per tesi informatiche)
Presentazione di tesi universitaria in formato ibrido con studente che espone davanti alla commissione e familiari che assistono
La discussione finale: tradizione e innovazione tecnologica si incontrano

Preparare una presentazione efficace è diventato cruciale. La regola classica: 10-15 minuti di esposizione, che si traducono in circa 10-15 slides (una al minuto, massimo). La struttura vincente?

  1. Slide di apertura – Titolo, tuo nome, relatore (15 secondi)
  2. Contesto e motivazione – Perché questo argomento è importante (1-2 minuti)
  3. Domanda di ricerca – Cosa vuoi dimostrare o esplorare (30 secondi)
  4. Metodologia – Come hai condotto la ricerca (1-2 minuti)
  5. Risultati principali – Il cuore della tua tesi (5-7 minuti)
  6. Conclusioni e implicazioni – Cosa abbiamo imparato e prospettive future (1-2 minuti)
  7. Ringraziamenti (opzionale ma apprezzato)

Errori da evitare assolutamente: slide troppo piene di testo (massimo 5-6 punti elenco per slide), font microscopici, grafici illeggibili, leggere letteralmente le slide (la commissione sa leggere da sola). Le slide sono un supporto visivo, non un copione.

Un trend interessante del 2025: sempre più studenti creano versioni digitali interattive della tesi usando strumenti come Notion, GitBook o anche semplici siti web personali. Questo è particolarmente apprezzato in facoltà come Informatica, Comunicazione, Design, dove la dimensione digitale è parte integrante della professione. Alcune commissioni premiano questa innovazione con punti extra.

Guida pratica step-by-step per scrivere la tua tesi Sapienza

Basta con le premesse. Adesso entriamo nel vivo: gli step concreti e operativi per portare a termine la tua tesi alla Sapienza senza perdere la sanità mentale. Questa è la roadmap che avrei voluto avere quando ho iniziato la mia tesi.

STEP 1: Pianificazione e timeline (6-12 mesi prima)

Se c’è una verità universale sulla tesi, è questa: chi pianifica bene, scrive meglio. La tentazione di buttarsi subito nella scrittura è forte, ma resistile. Investire tempo nella pianificazione all’inizio ti farà risparmiare settimane di riscritture caotiche dopo.

Crea un calendario realistico che tenga conto di:

  • Esami rimanenti da sostenere
  • Eventuali stage o tirocini curriculari
  • Periodi di esami (quando il relatore sarà meno disponibile)
  • Vacanze e pause prevedibili
  • Un margine di emergenza (minimo 3-4 settimane)

Un calendario tipo per una tesi magistrale alla Sapienza potrebbe essere:

📅 Timeline esempio tesi magistrale (9 mesi)

  • Mese 1-2: Selezione relatore, definizione argomento, prima bibliografia
  • Mese 3-4: Ricerca approfondita, lettura fonti, note organizzate
  • Mese 5: Stesura indice dettagliato e approvazione relatore
  • Mese 6-7: Scrittura capitoli principali (bozza completa)
  • Mese 8: Revisioni con relatore, riscritture, bibliografia finale
  • Mese 9: Formattazione, controllo antiplagio, stampa e consegna

Il primo incontro col relatore è cruciale. Prepara:

  1. Una proposta di titolo (anche provvisorio)
  2. Un abstract di 200-300 parole che spiega cosa vuoi studiare e perché
  3. Una lista di 5-10 fonti principali che hai già identificato
  4. Domande specifiche (metodologia, struttura, aspettative di lunghezza)
  5. La tua disponibilità temporale e la data di laurea obiettivo

Chiedi esplicitamente al relatore: “Ogni quanto tempo preferisce ricevere aggiornamenti?” e “Preferisce vedere capitoli completi o bozze progressive?” Ogni docente ha il suo stile, e adattarsi fin dall’inizio previene incomprensioni.

STEP 2: Ricerca e raccolta materiali (4-8 mesi prima)

La fase di ricerca è come costruire le fondamenta di una casa: invisibile nel prodotto finale, ma assolutamente determinante per la solidità dell’intera struttura. Saltarla o farla superficialmente si paga caro dopo.

Distingui tra ricerca primaria e ricerca secondaria:

  • Fonti primarie: Dati originali che raccogli tu (interviste, esperimenti, analisi di documenti d’archivio, sondaggi, osservazioni sul campo). Richiedono più tempo ma danno originalità alla tesi.
  • Fonti secondarie: Letteratura esistente (libri, articoli scientifici, tesi precedenti, rapporti istituzionali). Fondamentali per lo “stato dell’arte” e il contesto teorico.

Per accedere alle risorse della Biblioteca Alessandrina (la storica biblioteca centrale della Sapienza in Città Universitaria) e alle altre biblioteche di facoltà, avrai bisogno del tuo badge studente. Gli orari sono generalmente 9-19 nei giorni feriali, con variazioni per periodo estivo ed esami. La Alessandrina è perfetta per discipline umanistiche e giuridiche, mentre per le scienze hai biblioteche specializzate come quella di Matematica o Ingegneria.

Il sistema di prestito interbibliotecario della Sapienza ti permette di richiedere libri da altre università italiane se non disponibili nelle biblioteche Sapienza. Servizio gratuito, ma richiede alcuni giorni di attesa – pianifica in anticipo.